venerdì 29 luglio 2011
Come misurare il pH di un cosmetico
Oggi vi vorrei parlare di come misurare il pH di una formulazione cosmetica, può sembrare una cosa molto banale ma è fondamentale sapere che pH avrà la nostra formulazione.
Innanzitutto vi elenco pH delle varie formulazioni:
pH di un detergente intimo 4.5-5.5
pH di un latte detergente 6-7
pH di un tonico 5.5
pH di uno shampoo 4.5-5
pH di un balsamo 5.5-6 (ma dipende dal surfattante con il BTMS non abbassare troppo il pH altrimenti l’emulsione è instabile)
pH di una crema viso 5.5-6.5
pH di una crema corpo 5.5-6.5
pH di un gel doccia 5.5-6.5
Il valore di pH misura la caratteristica di una sostanza di essere acida o basica (in un altro post vi parlerò più dettagliatamente del pH), un’idea può darvela questo schemino:
Ad esempio l’aceto è acido come anche il succo di limone, perché siamo in una zona di pH sotto il 7 e vicino allo 0. Quando un composto ha pH=7 allora abbiamo un composto neutro, mentre quando ha un pH basico significa che siamo sopra il 7, l’ammoniaca ha pH=11.
Per misurare il pH si usano le cartine tornasole. Il tornasole è una sostanza estratta dai licheni che contiene numerosi composti chimici i quali cambiano colore se sono messi a contatto con sostanze acide o basiche.
In questo caso la cartina tornasole è stata messa a contatto con sostanze basiche (a sinistra) e sostanze acide (a destra).
Ci sono varie marche di cartine tornasole come potete vedere qui:
non spaventatevi hanno tutte la stessa funzione.
Ma come si usano?
Il metodo più semplice è quello di prendere una strisciolina o di staccarne un pezzetto, se avete quella a rotolo, e intingerla nella vostra crema, se tutto va bene dovreste essere in grado di vedere il colore che cambia e valutare il pH.
Un piccolo trucco nel caso siate incerte…. di solito quando si misura il pH di un composto che contiene anche olii è bene, dopo avere intinto la cartina, bagnarla sotto l’acqua corrente, in questo modo si toglieranno i residui organici e quello che leggerete sarò l’effettivo pH di tutta la formulazione. Questo perché le cartine tornasole non sono molto sensibili quando vengono a contatto con soluzioni organiche, ma con soluzioni acquose sono estremamente sensibili.
Spero di esservi stata utile!
A presto!!!!!
Dabisly
giovedì 28 luglio 2011
Beech: The tolerance flower
Google Beech flower |
Psychological states that characterize a typical subject:
- Often the subject tend to have arrogant attitudes
- is hypercritical
- Nevertheless, later he/she realizes that made a mistake
- he/ she becomes irritable even in front of small gestures and reactions are often disproportionate
- Or is it a subject that masks this state of mind proving very tolerant and refrain from any criticism, even when the criticism may be constructive
The positive potential exerted by this flower can be summarized as follows:
- You reach a good level of judgment
- You can see the positive side, even behind the situations that are not perfect under every aspect
- You show understanding, openness to criticism and unable to criticism in a constructive manner
- You become tolerant of people who have totally different characters and comply with their strengths and weaknesses.
I think this flower is really a blessing in times of hypercriticism due to a hyper-perfection that we might have been imposed by certain social status. It 'a good remedy, especially when he refuses to know a person who is different from our thought patterns.
Greetings to all of you
Dabisly
Beech: il fiore della tolleranza
sabato 23 luglio 2011
Alle prime prese con gli oleoliti…
da qualche giorno mi sono messa a girovagare per internet e ho visto che molte ragazze preparano i loro principi attivi per i cosmetici direttamente a casa. Essendomi incuriosita ho provato a sperimentare anche io e devo dire che ho ottenuto dei risultati soddisfacenti.
Ho provato a fare estrazioni sia a partire da “droghe secche” che da “droghe fresche” recuperate tra supermercati ed erboristerie e così mi sono messa all’opera.
Per vedere alcune foto del procedimento potete cliccare qui.
Innanzitutto quello che viene chiamato comunemente olelito per i chimici è un’estrazione in solvente organico a caldo o a freddo. Nel caso dei cosmetici casalinghi per solvente organico si parlerà esclusivamente di olio d’oliva, di jojoba (non è un olio ma una cera liquida) d’arachidi o di mandorle. In laboratorio si hanno a disposizione numerose apparecchiature che rendono questa operazione decisamente più efficiente e più facile da gestire, mentre a casa servono solo pochi strumenti ma siottengono sempre dei buonissimi risultati:
una pentola per il bagnomaria
un contenitore di vetro dove riporre il materiale da cui vogliamo estrarre l’attivo (tipo barattolo di marmellata)
e della carta di alluminio per avvolgere il contenitore
… ed ora iniziamo…
Metodo di estrazione per la “droga secca” è decisamente il più facile, in quanto si riempie il barattolo di vetro per metà con il materiale di partenza e si ricopre il tutto ben bene con olio.
Si richiude bene il barattolo e lo si pone a bagnomaria per 3 ore.
Dopo questo tempo si fa raffreddare il barattolo e si filtra, dopo si imbottiglia in un contenitore scuro o lo si avvolge con la carta di alluminio. Gli oleliti devo essere contenuti in un luogo fresco e asciutto.
Gli oli che uso normalmente sono l’olio di semi di arachidi perchè è un olio leggero poco colorato e quindi risulta molto facile vedere se l’estrazione è andata a buon fine oppure no. Non consiglierei di usare l’olio di oliva in quanto oltre a essere parecchio costoso è considerato abbastanza pesante e con il suo odore pungente non vi consentirebbe di controllare gli eventuali casi di irrancidimento dell’olelito.
Solitamente aggiungo anche 3 mL di cera liquida di jojoba perchè evita che l’estrazione “vada a male” e l’olio irrancidisca e un po’ di tocoferolo. Siccome sono un po’ pigra non ho ancora acquistato il tocoferolo vero e proprio ma delle capsule di vitamina E che puntualmente punzecchio e ne faccio uscire il contenuto.
Per il metodo a freddo si procede allo stesso modo ma non scalda il contenitore, anzi lo si ripone al buio per 30-40 giorni, ricordandosi di scuotere il barattolo ogni 2 giorni.
Nel caso in cui si abbia una “droga fresca” si procede allo stesso modo ma bisogna ricordarsi che l’estratto conterrà dell’acqua. Personalmente preferisco procedere con i metodo a caldo piuttosto che con quello a freddo, ma tutto rimane a vostra discrezione.
Se decidete di procedere con il metodo a freddo, dopo il periodo di “incubazione” al buio vi rimarrà sul fondo del contenitore dell’acqua e quindi dovrete fare in modo, durante la filtrazione, di non farla cadere sul filtro.
Se procedete con il metodo a caldo dopo la prima estrazione è bene aspettare una notte, vedrete che l’olio sarà diventato opalescente e pieno di goccioline. Bisogna separare l’estratto dalla pianta (ad esempio nelle foto ci sono le bucce del limone) e poi scaldare ancora per 3 ore con il barattolo coperto da una garza per favorire l’eliminazione dell’acqua.
Bene ora non mi resta che augurarvi buona fortuna!!!!!
Prima di lasciarvi vi ringrazio per tutte le visite!!!
A presto!!!!
Dabisly
mercoledì 13 luglio 2011
…dove acquistare le materie prime…
Ciao a tutte!
E’ da un po’ che sono assente come sempre causa tantissimo lavoro…. sob!!!!
…. in questi giorni sono alle prese con la formulazione di una crema per il viso…la mia l’ho finita e ora devo produrne un’altra
Nel mentre vi posto alcuni siti interessanti per chi volesse spignattare un pochino e su cui trovare le materie prime per uno spignattamento a regola d’arte:
Aroma Zone
http://www.aroma-zone.com/aroma/accueil_fra.asp
siro famosissimo per chi vuole acquistare buone essenze e materie prime per iniziare a sperimentare a casa propria (un po’ caro a mio avviso)
Gracefruit
ottimo sito per le fragranze con materie prime molto economiche, la consegna può richiedere anche 10 giorni
Dragonspice
sito tedesco di materie prime, tè e erbe officinali
Macosmetoperso
http://www.macosmetoperso.com/
sito francese con blog davvero carino da cui attingere nuove idee.
Alla prossima!!!
Dabisly